Siamo accanto a Lucia Goracci e all’operatore Ivo Bonato aggrediti mentre stavano lavorando sul campo in Cisgiordania.
Quello che è accaduto il 29 luglio scorso dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto sia importante il ruolo dell’inviato sul campo in un contesto di crisi come quello mediorientale. Esserci per raccontare, a patto che venga tutelata l’incolumità dei giornalisti. Aspetto, quest’ultimo, a rischio anche in Cisgiordania ormai. È invece tuttora impossibile per i giornalisti stranieri entrare a Gaza.
Sempre più spesso invece dobbiamo vedere anche sul Servizio pubblico contributi non giornalistici ma di propaganda. Come Usigrai non lo possiamo accettare.
E come Usigrai denunciamo la strage dei colleghi palestinesi morti a Gaza.
Per questo motivo abbiamo sostenuto e invitiamo a sostenere l’iniziativa ‘Alziamo la voce per Gaza’. Si può contribuire usando questo link.
Fnsi: «Solidarietà a Lucia Goracci minacciata da un colono in Cisgiordania. L’Italia riconosca lo Stato palestinese»
La segretaria generale Alessandra Costante: «Certi che la giornalista Rai e l’operatore video Ivo Bonato non si faranno intimidire dalla violenza, seppur grave, di coloni che fondano la loro esistenza sulla cancellazione del popolo palestinese con il quale invece avrebbero dovuto convivere». Cdr Tg3: ««Aggressioni e intimidazioni a chi tenta di fare un’informazione libera e indipendente non sono tollerabili». Usigrai: «Quanto accaduto dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, l’importanza del ruolo dell’inviato sul campo in un contesto di crisi come quello mediorientale». Rai: «Pieno sostegno per il lavoro svolto da Lucia Goracci. Episodio non segnalato all’azienda».
«Nel giorno in cui un intellettuale israeliano come David Grossman parla apertamente di genocidio a Gaza da parte del governo di Netanyahu, bisogna registrare anche l’ennesimo episodio di intolleranza e violenza. Questa volta ai danni dell’inviata Rai Lucia Goracci affrontata minacciosamente, assieme all’operatore video Ivo Bonato, da un colono armato durante una diretta in Cisgiordania». Lo dichiara in una nota diffusa venerdì 1° agosto 2025 Alessandra Costante, segretaria generale della Federazione nazionale della Stampa italiana.
«Un fatto – prosegue Costante – che dimostra come una parte di Israele stia consapevolmente tagliando le radici democratiche di questo Paese, negando i principi essenziali della democrazia stessa per nascondere ciò che sta accadendo ai palestinesi. Fnsi è al fianco di Lucia Goracci e del suo operatore: siamo certi che non si faranno intimidire dalla violenza, seppur grave, di coloni che fondano la loro esistenza sulla cancellazione del popolo palestinese con il quale invece avrebbero dovuto convivere».
La segretaria generale della Fnsi chiude con un appello: «Non è più tempo di tattiche: come tutte le grandi potenze europee, l’Italia deve riconoscere lo Stato di Palestina. Ora è il momento. Ora per far cessare il fuoco e per salvare milioni di vite».
Il sostegno alla collega del Cdr del Tg3 e dell’Usigrai
Esprime solidarietà alla collega anche il Cdr del Tg3 in una nota: «Aggressioni e intimidazioni a chi tenta di fare un’informazione libera e indipendente non sono tollerabili». L’Usigrai in un comunicato sottolinea che quanto accaduto «dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto sia importante il ruolo dell’inviato sul campo in un contesto di crisi come quello mediorientale»
Rai: «Pieno sostegno per il lavoro svolto da Lucia Goracci. Episodio non segnalato all’azienda»
Anche la Rai si è espressa sull’episodio: «In riferimento a quanto rivelato dall’inviata in Medioriente Lucia Goracci, che ha raccontato in un post social delle minacce ricevute da lei e dall’operatore Ivo Bonato, martedì scorso – episodio non segnalato all’azienda – Rai ribadisce il pieno sostegno e l’apprezzamento per il lavoro svolto».



