Roma, inaugurato al Centro Rai di Saxa Rubra il murale dedicato a Ilaria Alpi e Miran Hrovatin

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È stato inaugurato oggi, sulla facciata della Palazzina C del Centro Rai di Saxa Rubra, il murale dedicato a Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.

Un’iniziativa promossa da Usigrai e dal Comitato di redazione del Tg3, accolta con sensibilità dall’Azienda, per rendere omaggio a due colleghi uccisi il 20 marzo 1994 a Mogadiscio mentre svolgevano il loro lavoro di giornalisti del servizio pubblico. Il progetto è stato annunciato lo scorso 24 maggio, giorno della nascita di Ilaria, e oggi diventa realtà, accanto alla panchina già dedicata a lei e a Miran.

L’opera è stata realizzata da Laika, artista attiva nel panorama della street art italiana ed è un omaggio al giornalismo d’inchiesta, quello che mette al centro la ricerca della verità, anche – e soprattutto – quando è scomoda. Ilaria e Miran sono raffigurati con un microfono e una telecamera in mano. Sullo sfondo, campeggia la parola “verità”, mentre in basso si legge: “Noi non archiviamo” — lo slogan che da oltre trent’anni accompagna la battaglia per ottenere giustizia.

Un segno visibile e permanente, per ricordare, ogni giorno, il valore del giornalismo che indaga, racconta e non si arrende.

Usigrai


Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, un murale li ricorda a Saxa Rubra

A realizzare l’opera, su iniziativa dell’Usigrai, la street artist Laika.

Il sorriso, gli occhiali da sole, microfono in mano e telecamera in spalla, tre enormi rose bianche – una delle quali riporta sui petali la scritta “noi non archiviamo” – e, sullo sfondo, alcune silhouette scure in cammino e la gigantesca scritta “Truth”, verità: i volti Ilaria Alpi e Miran Hrovatin tornano al Tg3, sulla facciata della palazzina di Saxa Rubra, a 31 anni alla barbara uccisione a Mogadiscio, in Somalia, in circostanza mai chiarite. È il murale realizzato dalla street artist Laika, su iniziativa del sindacato Usigrai, per ricordare a tutti che mancano ancora verità e giustizia.

«Il loro esempio – ha sottolineato oggi, all’inaugurazione dell’opera, l’Ad della Rai Giampaolo Rossi – è importante per la funzione del servizio pubblico che ricopre tutte le funzioni, non solo il giornalismo, ma anche chi fa comunicazione e chi ha la responsabilità di governare un’azienda complessa come questa. Credo che sia importante dare questo strumento di memoria attraverso questa immagine, come grande servizio di libertà».

Per il segretario Usigrai Daniele Macheda, «il fatto che siano stati in pochi a raccontare forse ha determinato la possibilità anche di spegnere quegli occhi e quelle voci: se ci fossero stati cento Ilaria e cento Miran quella volta in Somalia, sarebbe stato più complicato anche per chi voleva spegnere quelle voci». (Ansa, 30 maggio 2025)

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