Roberto Morrione e Santo Della Volpe e i loro articoli ancora attuali

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Libera oggi dedica il proprio “Centro di Documentazione” nella sede di Roma a due “grandi” del giornalismo, Roberto Morrione e Santo Della Volpe.

Non è un caso che è da Trapani che li ricordiamo. Ci sono le loro firme sul racconto giornalistico di tante vicende trapanesi, quegli articoli che hanno descritto la brutale aggressione subita dalla società per decenni, se non secoli, dalla mafia borghese, dalla mafia legata alla massoneria, da Cosa nostra che è presto diventata fulcro di illegalità spacciate per nuova legalità.

C’è la loro firma sulla speranza di ottenere verità e giustizia esternata dai familiari delle vittime delle mafie. Mafie e politica, come l’hanno raccontato bene questo connubio, tanto bene da finire presto nel mirino di chi li accusava di essere di parte, anche dentro l’azienda, la Rai, per la quale hanno lavorato, fin dentro quelle redazioni dove certi notiziari si costruivano con le veline di qualche manina che riusciva a infiltrarsi.

Eppure oggi i loro reportage sono qui ancora a far parte dell’attualità, non sono entrati nella storia, o almeno in quella storia che serve a dimenticare, a cancellare la memoria.

Trapani per Roberto e Santo era diventata la loro seconda casa, subito pronti a correre da Roma per far qui qualcosa, a parlare alla gente, a raccogliere i fatti e mettere ordine ad una informazione che qualcuno cercava di rendere disordinata.

Purtroppo scene che ancora oggi si ripetono, e per questo le assenze di Roberto e Santo si sentono parecchio. Il giornalismo delle periferie, così ancora oggi noi di Libera Informazione e Articolo 21 lo indichiamo, ma non come qualcosa che sta lontano, per ultimo, ma che riconosciamo essere centrale, perché nelle periferie si produce la ragione di quello che poi accade sugli scenari nazionali.

Non cerchiamo specifiche da attribuire all’informazione firmata da Morrione e Della Volpe, basta scrivere che il loro era Giornalismo, con la G maiuscola e…la schiena dritta.

Oggi Morrione e Della Volpe sarebbero in mezzo alla gente, nelle piazze colme di persone, contro chi sta massacrando a Gaza un intero popolo, a favore di chi sta subendo l’invasione della propria terra da parte di chi pensa di risvegliare la dittatura russa, contro un Governo, il nostro, che preferisce sfuggire dalle conferenze stampa e che minaccia di bloccare gli scioperi definendoli abusivi.

Sarebbero a raccontare le piazze che rivendicano il rispetto del diritto umanitario e del diritto internazionale, che cercano la Pace e dicono no alla violenza.

Guerre, faide mafiose, hanno lo stesso comune denominatore, orribili stermini, violazione dei diritti della non violenza.

Oggi non starebbero in silenzio dinanzi a chi cerca di reintrodurre con scuse puerili norme fasciste, come quelle che nel ventennio negavano il diritto di sciopero, per fortuna scolpito nella Costituzione repubblicana e antifascista.

Roberto e Santo dalle loro postazioni, a me piace ricordarli quali Direttori Responsabili di Libera Informazione, ci farebbero sgobbare tutti per far si di non trovarci cittadini di un mondo dove se stermini decine di migliaia di civili, vieni ricevuto con tutti gli onori dal presidente degli Stati Uniti, mentre se cerchi pacificamente di portare degli aiuti umanitari a popolazioni stremate da due anni di massacri ti arrestano.


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