“Quella di Francesco Marcone è una ferita ancora aperta nella storia del nostro Paese. Il suo nome è legato al coraggio civile, alla lotta alla corruzione e alla fedeltà alle istituzioni. Un funzionario di Stato con una grande etica, ma anche il simbolo di una giustizia che tarda ad arrivare, e di uno Stato che ha il dovere morale di non dimenticare.”
Lo ha dichiarato la senatrice Enza Rando, responsabile della legalità e del contrasto alle mafie nella segreteria nazionale del Partito Democratico, intervenuta oggi alla Camera dei Deputati alla proiezione del documentario “Il sangue mai lavato”, dedicato alla figura del direttore dell’Ufficio del Registro di Foggia ucciso nel 1995.
“Il diritto alla verità non è solo una questione privata, ma un diritto collettivo. Le famiglie come quella di Francesco Marcone non chiedono vendetta, ma giustizia e riconoscimento. La memoria è un atto politico e civile, che ci impone di stare dalla parte di chi ha pagato con la vita la propria integrità”, ha aggiunto la senatrice.
“Il documentario di Luciano Toriello con le testimonianze di quegli anni e soprattutto il racconto della figlia di Marcone, Daniela, è un contributo prezioso per tenere viva la memoria e per educare le nuove generazioni al valore della responsabilità. Solo dando voce a storie come questa possiamo costruire una democrazia più forte e consapevole, che non lasci indietro le sue verità negate”, ha concluso Rando.
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