Open Olympics 2026: 100 giorni senza aggiornamenti sulle opere di Milano-Cortina

Open olympics 2026

“Trasparenza messa in standby, gli aggiornamenti promessi saltati. Contro il malaffare e la deregulation la vera sfida olimpica oggi è il diritto di sapere”.

“Sono trascorsi cento giorni dall’ultimo aggiornamento del portale Open Milano Cortina, la piattaforma messa a disposizione da Simico S.p.A. per garantire trasparenza sullo stato di avanzamento delle opere legate al Piano delle Opere relative ai Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali 2026”.

A lanciare l’allarme è l’iniziativa Open Olympics 2026, promossa da Libera insieme ad  una rete di venti associazioni nazionali e locali, impegnate per la trasparenza e l’accesso ai dati pubblici relativi ai XXV Giochi.

Il portale, attivo da ottobre 2024 anche in risposta alla stessa campagna, dovrebbe prevedere un aggiornamento dei dati “ogni 45 giorni”, come si legge sul portale stesso. Tuttavia, l’ultimo aggiornamento risale al 22 aprile 2025. Da allora, nessuna nuova informazione è stata pubblicata.

“Due scadenze di aggiornamento sono ormai saltate”, sottolineano i promotori della campagna. “Ci aspettavamo che tale attesa si dovesse a un potenziamento della qualità e della completezza dei dati, ma l’attesa sta diventando decisamente lunga. La nostra campagna sostenuta da realtà ambientaliste, sociali, accademiche e locali, continua a chiedere ciò che è previsto per legge: chiarezza su costi, cantieri, appalti. Contro il malaffare e la deregulation la vera sfida olimpica oggi è il diritto di sapere. In una fase cruciale come questa – continuano gli organizzatori – e a pochi mesi  dall’avvio dell’evento, è fondamentale garantire trasparenza, piena accessibilità alle informazioni e possibilità di monitoraggio civico. Invitiamo al più presto alla riprese delle pubblicazioni, assicurando dati aggiornati, completi e coerenti con gli impegni assunti e le richieste di Open Olympics 2026”.

“Ci auguriamo – concludono promotori della campagna – che, stante le ultime notizie di indagini e inchieste che vedono coinvolte anche opere legate a Olimpiadi e Paralimpiadi, ogni ente a diverso titolo ingaggiato nella vicenda dei Giochi garantisca piena rendicontabilità e trasparenza”.

Le associazioni, infine, segnalano alcune criticità informative ancora non risolte. “Il numero delle opere riportate si ferma a 94, come previsto formalmente dall’ultima riformulazione Piano, ma mancano le opere connesse che, pur essendo funzionalmente legate all’evento, non sono incluse (o non sono incluse più) nel piano ufficiale. I dati economici pubblicati – continuano i promotori –  fanno poi riferimento ai soli valori a base d’asta indicati nel decreto del 2023, ma non aggiornano i costi reali o le eventuali variazioni di spesa, rendendo di fatto la rendicontazione non aggiornata”.

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