L’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro denuncia che, dall’inizio del 2025, le vittime complessive per infortunio sul lavoro hanno già superato quota 900, di cui 670 sui luoghi di lavoro.
Una tragedia quotidiana che non accenna a diminuire e che colpisce in particolare due settori.
Agricoltura: continua la strage di lavoratori schiacciati dal trattore, che da sola rappresenta oltre il 15% delle vittime sui luoghi di lavoro. Nonostante questi numeri, il Ministro dell’Agricoltura sceglie di parlare d’altro, invece di affrontare un’emergenza che ricade direttamente nelle sue responsabilità.
Autotrasporto: già 93 autotrasportatori hanno perso la vita nel 2025. Eppure il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini preferisce occuparsi pubblicamente di altri temi, ignorando una strage che rientra nelle sue dirette competenze.
Mentre i ministri distraggono l’opinione pubblica, gli italiani continuano a morire di lavoro nel silenzio generale.
I dati parlano chiaro:
- al 22 agosto 2024 i morti sui luoghi di lavoro erano 675, quest’anno alla stessa data sono già 674. Ricordiamo che il 2024 è stato l’anno più nefasto da quando, il 1° gennaio 2008, ho aperto l’Osservatorio.
- Con l’arrivo del Governo Meloni, l’aumento è stato del 27%: al 22 agosto 2022 le vittime erano 495, quest’anno sono 674.
Una domanda sorge spontanea: perché le opposizioni non incalzano il governo su questa strage orrenda?
Forse perché questi morti non riguardano i politici né le loro famiglie, ma solo poveri, anziani e immigrati. O perché la potente lobby miliardaria della sicurezza sul lavoro ha referenti in ogni partito, pronti a silenziare tutto?
In 18 anni di monitoraggio nessun politico è mai venuto a verificare i miei dati, e nelle commissioni parlamentari sul lavoro siedono rappresentanti di tutti i partiti. Ma il silenzio, evidentemente, è d’oro.
Due dati allarmanti
- Il 33% dei morti sul lavoro sono ultrasessantenni, e addirittura il 17% ultrasettantenni: anziani costretti a lavorare per arrotondare pensioni troppo basse, privati di una vecchiaia dignitosa e impiegati nei mestieri più duri.
- Aumentano i giovani lavoratori stranieri sotto i 30 anni, che muoiono con la stessa frequenza dei coetanei italiani, perché impiegati nei lavori più pericolosi e gravosi, rifiutati dai giovani italiani.
Questa strage – che colpisce anziani e giovani, italiani e migranti – dimostra quanto il lavoro sia ancora oggi, troppo spesso, fonte di morte invece che di dignità e riscatto.
* Curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna Morti sul Lavoro



