In questi giorni, presso la Commissione Cultura della Camera, è stato avviato l’iter di esame in merito alla proposta di legge che prevede l’istituzione del Museo del terrorismo, in onore e memoria delle vittime civili e dei caduti delle forze dell’ordine e che dovrebbe essere gestito da una Fondazione di natura giuridica privatistica.
Un’iniziativa dell’onorevole Mollicone di Fratelli d’Italia che, oltre a escludere dal progetto la categoria dello stragismo, risulta decisamente superflua, se si considera che già esiste l’Archivio di Stato i cui documenti possono essere messi a disposizione di chi interessato.
Non si avverte pertanto il bisogno di dare vita, nella migliore delle ipotesi, a quello che appare l’ennesimo e uno dei tanti “poltronifici “di cui è popolato il nostro Paese, con il rischio che possa addirittura poi trasformarsi in una cassaforte blindata di documenti ai quali, come accaduto per altre Fondazioni con finalità simili, una volta acquisiti, venga inibito l’accesso e la consultazione.
Peraltro, con un impegno di spesa anche inferiore rispetto a quanto verrebbe destinato al Museo del terrorismo (un milione di euro a partire già dal 2025) potrebbero essere ripresi e portati a termine progetti gia avviati.
Resta infatti ancora sospeso il processo di desecretazione degli atti inerenti alle stragi che hanno interessato il nostro Paese e, veicolare altrove detti fondi, sembra quasi una sorta di distrazione dell’attenzione dal suddetto processo che, interessando i segreti degli ultimi cinquanta anni di stragi, non è escluso che possa creare imbarazzo all’attuale governo.
Esiste poi il tema della digitalizzazione dei processi che ha già portato risultati importanti nel processo sulla strage di Bologna e che, probabilmente, al Governo sembra essere sfuggito di mano, anche in termini di previsione dei possibili sviluppi cui avrebbe potuto dar luogo (come poi è avvenuto).
Forse anche per questo motivo, così come per la desecretazione, ora li si vorrebbe rallentare, se non addirittura archiviare, rivolgendo interessi e risorse economiche altrove.
Paolo Bolognesi, Presidente onorario dell’Associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna, ha già avuto modo in una recente intervista di sottolineare il carattere di inopportunità della proposta di legge per la costituzione del Museo del Terrorismo.
Come Coordinamento nazionale delle associazioni e familiari di vittime di stragi e attentati sosteniamo e facciamo nostre le posizioni di Paolo Bolognesi, oltre che per i motivi sopra esposti, anche per il fatto che, a oggi, altre sono le priorità se vogliamo portare avanti iniziative che siano concrete e non solo di facciata.
Nel ribadire le nostre forti perplessità, come Coordinamento Nazionale chiederemo alla Commissione Cultura della Camera di poter essere auditi, per esprimere e dettagliare la nostra posizione in merito, ritenendo di averne un interesse che legittima la richiesta e auspicandone un accoglimento favorevole.
Il Coordinamento nazionale delle associazioni e familiari di vittime di stragi e attentati
Firmatari
Paolo Bolognesi – Presidente onorario dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna
Salvatore Borsellino – Presidente Movimento Agende Rosse e fratello del magistrato Paolo Borsellino, ucciso nella strage di Via D’Amelio
Paolo Lambertini – Presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna
Sergio Amato – Figlio del Giudice Mario Amato, ucciso dai NAR
Nunzia Agostino – Sorella dell’agente di polizia Nino Agostino, ucciso a Villagrazia di Carini
Flora Agostino – Sorella dell’agente di polizia Nino Agostino, ucciso a Villagrazia di Carini
Paola Caccia – Figlia del magistrato Bruno Caccia, ucciso a Torino dalla ‘ndrangheta
Giuseppa Catalano – Sorella dell’agente di polizia Agostino Catalano ucciso nella strage di Via D’Amelio
Tommaso Catalano – Fratello dell’agente di polizia Agostino Catalano ucciso nella strage di Via D’Amelio
Daniele Gabrielli Vicepresidente Associazione tra i Familiari delle Vittime della strage di Via dei Georgofili
Roberta Gatani – Nipote del magistrato Paolo Borsellino, ucciso nella strage di Via D’Amelio
Luana Ilardo – Figlia di Luigi Ilardo, ucciso a Catania mentre stava per entrare nel programma di protezione per i collaboratori di Giustizia
Angela Manca – Madre dell’urologo Attilio Manca, ucciso dalla mafia
Gianluca Manca – Fratello dell’urologo Attilio Manca, ucciso dalla mafia
Rosaria Manzo – Presidente Associazione Familiari Vittime della strage del Rapido 904
Manlio Milani – Presidente Associazione Familiari Vittime della strage di Piazza della Loggia
Brizio Montinaro – Fratello dell’agente di polizia Antonio Montinaro, ucciso nella strage di Capaci
Donata Montinaro – Sorella dell’agente di polizia Antonio Montinaro, ucciso nella strage di Capaci
Nino Morana – Nipote dell’agente di polizia Nino Agostino, ucciso a Villagrazia di Carini
Stefano Mormile – Fratello dell’educatore carcerario Umberto Mormile, ucciso dalla ‘ndrangheta
Nunzia Mormile – Sorella dell’educatore carcerario Umberto Mormile, ucciso dalla ‘ndrangheta
Federico Sinicato Presidente Associazione Familiari Vittime della strage di Piazza Fontana
Franco Sirotti – Fratello di Silver Sirotti, vittima della strage del Treno Italicus
https://liberatestardi.websitefortest.uk/2025/09/03/un-milione-per-il-museo-del-terrorismo-lidea-di-mollicone-fdi-i-familiari-delle-vittime-e-un-doppione-inutile/



