L’Ordine nazionale dei giornalisti ribadisce la solidarietà ai colleghi de Il Tempo e di Libero, già espressa dagli Ordini regionali del Lazio e della Lombardia, per le gravi e serie minacce ricevute in questi giorni. Nessuna intimidazione può fermare la libertà di stampa.
Il pluralismo delle voci e dei punti di vista è un elemento fondamentale per la democrazia, così come la necessità di avere un’informazione professionale libera, autonoma e autorevole.
Minacce di morte a Il Tempo. La solidarietà dell’Odg del Lazio
Lettera di minacce a Il Tempo, la condanna della Fnsi. Costante: «Solidarietà ai colleghi»
Lettera di minacce al giornale romano Il Tempo e all’editore Angelucci. «Servi del potere morirete», si legge nella missiva recapitata in redazione, a piazza Colonna, giovedì 21 agosto 2025, e firmata con la ‘A’ cerchiata degli anarchici. A denunciare l’episodio è il direttore Tommaso Cerno, che replica: «Non ci tapperanno la bocca, non ci facciamo intimidire».
A quanto riferisce il quotidiano, le minacce di morte sono indirizzate «all’editore Giampaolo Angelucci, al vicepresidente Andrea Pasini, al direttore Tommaso Cerno e al direttore editoriale di Libero Daniele Capezzone».
Al loro fianco si schiera la Federazione nazionale della Stampa italiana, che «condanna con fermezza» l’accaduto. «Libertà di informare significa anche libertà di espressione e pluralità di pensieri e punti di vista», rileva la segretaria generale Alessandra Costante.
«Non esiste un pensiero unico – aggiunge – e le minacce ricevute dal Tempo dimostrano che siamo ancora lontani da una visione democratica e pluralista dell’informazione. La solidarietà e la vicinanza della Fnsi alla redazione e ai colleghi vittime delle minacce».
Sulla vicenda indagano i carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, al lavoro per rintracciare gli autori della lettera recapitata nella sede del quotidiano. All’interno di una busta affrancata, oltre alle minacce di morte anonime, anche una foto con il direttore Tommaso Cerno, il vicedirettore de Il Giornale Osvaldo De Paolini e Andrea Pasini. (mf)



