Dialogo semiserio tra una premier e una delegazione di magistrati.
Il 5 Marzo si è svolto a Palazzo Chigi lo (storico?) incontro fra governo e ANM. Proviamo a immaginare come si è svolto, lavorando sulle cronache e di fantasia.
Le singole battute sono precedute dalla lettera M. se parla la premier, A. se a intervenire è un magistrato.
M. Scusate il ritardo, ero al telefono con Donald.
A. Presid…
M. Chiamatemi Giorgia.
A. Ci sentiamo sotto attacco.
M. Ma di chi? Il fatto è che siete politicizzati!
A. Lo diceva già Silvio. E basta!
M. Mi avete boicottato il trasferimento dei migranti in Albania
A. Prego? Abbiamo applicato la legge e voi per ripicca vi siete scelto un nuovo giudice. Non si fa.
M. Come non si fa! Io sono stata eletta dal popolo
A. Parte in causa non può decidere l’arbitro: è una regola fondamentale in democrazia.
M. Come spaccate… il capello in quattro. Siate più concreti. E sappiate che io non sono ricattabile.
A. L’abbiamo già sentita questa, che lagna.
M. Non ho gradito quel vostro colpo basso di sbandierare la Costituzione.
A. Ma va’ là. È un simbolo di riconoscimento, non di lotta ma di difesa dei valori. E poi lei stessa oggi indossa una coccarda tricolore.
M. Se volete criticare il mio abbigliamento, fatevi eleggere. Poi quel vostro sciopero tossico…scusate, credevo di parlare con Landini
A. Abbiamo preparato alcuni punti.
M. Guardate che bel faldone pieno zeppo mi ha fornito Nordio (voce fuori campo: Lo merito uno spritz?).
A. Nel faldone ci sarà la solita fuffa, detto con pardon. I nostri punti riguardano problemi veri.
M. Sentiamo, ma stringete per favore, ho un appuntamento con Musk.
A. Chiediamo l’assunzione di almeno 1000 magistrati ogni anno per 5 anni; chiediamo un aumento del personale ausiliario che ora è sotto organico del 30%…
M. Basta così! Mi ci vorrebbero un sacco di soldi e non li ho: io debbo armare l”Europa. Non ho fondi per questa vostra robetta. Comunque vi do una notizia (si alza in piedi e urla): NOI TIREREMO DIRITTO e la Riforma della giustizia ad aprile andrà in Senato!
A. Ma quale riforma della giustizia… semmai riforma dei magistrati per renderli più docili
M. Adesso vi do una bella notizia. Sorteggeremo, nei due nuovi CSM, non solo i membri togati, ma anche quelli laici. Contenti? Si chiama par condicio.
A. Bella roba! I laici saranno estratti a sorte da una piccola lista precotta col manuale Cencelli e di fatto cambia poco; invece tutti i magistrati (qualche migliaio per il CSM dei Pm; il quadruplo per quello dei giudici) formeranno due listoni: i “fortunati” saranno non rappresentanti autorevoli ma persone demotivate e manovrabili.
M. Che ne direste se le sentenze fossero pronunziate invece che in nome del popolo italiano in nome di Dio patria e famiglia?
A. Scusi, non siamo preparati sul punto.
M. Stamattina con gli avvocati c’è stata più sintonia.
A. E te credo. Addio. Alla prossima.
M. Che Frodo Beggins sia con voi!
Fonte: Il Fatto Quotidiano



