Appena pubblicato il libro di Paolo Berizzi sui finanziatori di Casapound già si è scatenata la caccia alla “spia” interna insieme alla nuova scia di minacce contro l’autore.
Di questo si è parlato nel corso dell’incontro a Milano tra Berizzi e il coordinatore di Articolo 21, Giuseppe Giulietti. “Il libro segreto di Casapound” ricostruisce la vasta e per molti versi persino inusitata rete dei finanziatori dell’associazione di estrema destra. Giulietti ha ricordato come l’autore sia l’unico caso di giornalista sotto scorta per minacce di morte dei nazifascisti.
“È un libro che contiene notizie, non opinioni. – ha detto Giulietti – Mette a nudo la più importante associazione fascista presente in Italia e mette in fila tutti quelli che la finanziano e questa cosa non è stata apprezzata da più di qualcuno, anche dalla destra ufficiale che formalmente prende le distanze da Casapound ma in realtà non lo fa per davvero”.
In queste ore sta circolando in rete un video di un esponente storico di Casapound, Davide Di Stefano, contenente minacce esplicite e insulti nei confronti di Berizzi che, peraltro, punta ad allontanare i sospetti da se stesso poiché dentro l’associazione si è aperta la caccia alla fonte interna, visto che il libro elenca nomi e cognomi precisi dei finanziatori.
“Tutto questo indica che abbiamo colto nel segno – ha detto Paolo Berizzi – e che il libro ha rivelato una verità assai scomoda”.
“È arrivato davvero il momento di costruire un muro di solidarietà per i cronisti minacciati come Paolo Berizzi. Lo segnalo a tutti, anche alle istituzioni dei giornalisti. Ciò che è accaduto a Sigfrido Ranucci ci ricorda che in Italia ogni giorno decine di cronisti subiscono attacchi, intimidazioni fisiche e giuridiche. Bisogna agire subito. Senza aspettare il giorno dopo…”.
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