Lo Monaco (Centro Pio La Torre): “Refendum. Si vota per un diritto costituzionale che si difende anche con il No”

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«Votare Sì ai quesiti referendari significa abrogare norme che hanno consentito licenziamenti illegittimi, non hanno tutelato i lavoratori e le lavoratrici delle piccole imprese, non hanno ridotto il lavoro precario né quello insicuro. Inoltre il referendum sulla cittadinanza italiana ridurrebbe da dieci a cinque anni di residenza legale la durata per riconoscere la cittadinanza ai lavoratori extra comunitari».

Lo sottolinea nel suo intervento sulle pagine di “A Sud’Europa”, Vito Lo Monaco, presidente onorario del Centro Studi Pio La Torre, ricordando che lo stesso presidente Sergio Mattarella, in occasione della Festa della Repubblica, ha ribadito che “il voto rafforza la democrazia attraverso la partecipazione dei cittadini”.

«Il voto è un diritto al quale non possiamo né dobbiamo rinunciare – aggiunge Lo Monaco -. È, infatti, inconcepibile che esponenti dell’attuale classe politica di governo invitino gli elettori a non votare sperando così di non superare il quorum referendario. Rispetto alla cittadinanza, per esempio, va fatta memoria del fatto che  l’Italia moderna, nel corso della sua storia più recente, ha vissuto le migrazioni della parte più disagiata del suo popolo, com’è documentato dalle vicende dei Fasci siciliani, dalle due guerre mondiali, dalla Repubblica fino a oggi con la fuga delle migliaia di giovani laureati e diplomati. I quesiti referendari mirano, poi, a ribadire che il lavoro non può essere considerato una merce, essere sottoposto a sfruttamento e sottratto alle regole costituzionali di valorizzazione della persona. Nell’attuale fase di crisi della globalizzazione neoliberista dell’economia che ha arricchito i più ricchi del mondo, accresciuto la povertà della maggioranza degli abitanti del globo e conflitti armati in cinquanta parti del mondo, urge una governance democratica globale che riesca a imporre una pace giusta e duratura. Anche il voto di domenica e lunedì prossimi può dare un segnale in tal senso».

Centro Studi Pio La Torre