A dire di tutti – di quasi tutti – il potere del profitto ancora una volta ha vinto e si è portato a casa la soddisfazione di aver cambiato quella parolina piccola piccola dalla dichiarazione finale.
Nella bozza si diceva “uscita” dai combustibili fossili ma nella dichiarazione finale è diventata “allontanamento”. Né più né meno di quanto era stato già previsto a Dubai. Ma come fa giustamente notare Carlo Petrini: “Ma cosa hanno vinto se non la loro e nostra condanna? La loro e nostra distruzione?”
L’Italia ha incoraggiato e votato la decisione di quadruplicare la produzione di biocarburanti entro il 2035. Questo significa coltivare per bruciare sottraendo colture, terre e cibo al mondo, soprattutto a chi ha fame!
Insomma la Cop30 rappresenta l’ennesimo accordo al ribasso che segna un ulteriore punto a vantaggio del surriscaldamento del pianeta con tutto quello che significa in termini di migranti climatici, di estensione della crisi di terra e di fame, di diffusione di malattie e di fenomeni critici come uragani, cicloni, inondazioni ed esondazioni. Soffre tutta la terra, anche quella su cui abitano petrolieri e negazionisti, affaristi senza scrupoli e predatori di terre e di aria.
L’unica speranza è continuare a raccontare a tutte e tutti la verità dei cambiamenti climatici e la scommessa di sopravvivere dignitosamente tutte e tutti.



