“Trasformare la data del 2 settembre (giorno in cui 44 anni fa scomparirono in Libano i giornalisti Italo Toni e Graziella De Palo) in un appuntamento fisso di incontro con i familiari delle tante vittime che ancora attendono verità e giustizia”.
È la proposta lanciata da Giuseppe Giulietti, coordinatore nazionale dei presidi di Articolo 21, nel corso della inaugurazione a Sassoferrato della panchina dedicata alla memoria dei due colleghi che stavano conducendo una inchiesta sul traffico d’armi tra Italia e gruppi della resistenza palestinese.
La bellissima panchina in ferro con la scritta “Verità e giustizia” sui colori della bandiera arcobaleno della pace è stata fortemente voluta da Aldo Toni, fratello di Italo. Nel suo intervento Aldo ha ribadito che nonostante il probabile coinvolgimento nella sparizione di gruppi armati palestinesi è sua ferma convinzione che il popolo di Palestina abbia diritto ad avere uno stato, che il conflitto in corso debba cessare per fermare il massacro che dell’esercito israeliano contro i civili inermi. Parole di pace di chi ritiene che la riconciliazione debba cedere il passo al dolore ed alla rabbia.
È stata una cerimonia affollata e sentita dagli abitanti dello splendido borgo marchigiano.
All’inaugurazione hanno partecipato i sindaci di Sassoferrato e Gualdo Tadino. Hanno inoltre preso la parola Vincenzo Varagona, presidente nazionale dell’Unione Cattolica Stampa Italia, ed Enzo Nucci, ex inviato e corrispondente Rai, che ha ricordato il clima di quei giorni concitati del settembre 1980 vissuti nello stesso gruppo editoriale dei “Diari” in cui da giovane praticante a Napoli seguiva la vicenda di Italo, redattore della redazione romana.
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