Lo scenario è il seguente. I ministri dell’interno e della giustizia
convocano una conferenza stampa per vantare i successi che sono stati
raggiunti nella lotta alla mafia con gli arresti di pericolosi
latitanti grazie all’azione di forze dell’ordine e magistrati. Nel
corso dell’incontro, il ministro Alfano afferma: “Lavorando di più in
procura e senza le luci delle telecamere si arresta qualche latitante
in più, con qualche convegno in meno e qualche latitante in più si fa
il bene del Paese”.
La contraddizione è duplice: Alfano dice questo mentre lui è di fronte
alle telecamere e pertanto se non si fanno due pesi e due misure… lo
stesso si potrebbe dire per ogni attività pubblica, anche per chi ha
incarichi di governo.
Secondo, lo dice mentre sta celebrando i successi dei magistrati. Anche di quelli che partecipano ai convegni.
La verità è che l’azione di contrasto alle mafie sarebbe sicuramente
più efficace se tutte le istituzioni, magistratura e rappresentati
dello Stato, collaborassero tra loro concentrando ogni sforzo in questa
direzione.
Insomma, da polemiche e divisioni, le mafie traggono solo vantaggio.
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