Israele bombarda la tregua mentre il mondo tace

Vittime gaza

Vorrei scrivere di tutt’altro stamattina. Vorrei spalancare la finestra della speranza per respirare la novità del dono della pace pienamente accolto. E invece da quella stessa finestra giungono ancora le grida disperate di madri e padri che hanno visto uccidere i loro bambini dalle bombe su Gaza.

Ieri Israele ha bombardato la tregua. Non se ne può più. Non ne possono più loro.

E io mi rendo conto che non riesco a comprendere pienamente cosa significhi essere continuamente in biblico tra la vita e la morte, sottoposto al calcolo o all’umore di qualcuno che decide al posto di Dio. E nemmeno può avere una spiegazione una civiltà come la nostra che assiste impotente e inerme a questo scempio di dignità calpestata, di vite sottratte, di distruzione e di morte.

Ci dev’essere una via d’uscita! Non è possibile rassegnarsi all’idolatria del simulacro della sovranità nazionale assolutamente inviolabile anche quando adotta la violenza su vasta scala. Non possiamo continuare ad essere spettatori o consegnarci come ostaggi a questa logica. Che vi sia un sussulto di dignità da parte del mondo intero.

I corpi di quei bambini avvolti in un lenzuolo bianco ci ordinano di sperare in un mondo nuovo, in un nuovo ordine mondiale.

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