Inondati dalla cocaina

Droga cocaina

Non sono (ancora) ossessionato da quanto sta accadendo nel traffico di droghe, in particolare di cocaina, in Italia e in molti paesi del mondo, ma sono fortemente preoccupato delle gravi e inevitabili conseguenze sul piano politico, sociale, della salute umana, che si stanno producendo in questo ambito.

L’attenzione mediatica, negli ultimi tempi, si è concentrata sul traffico di fentanyl (un oppioide sintetico molto potente), stimolata in questo dalle sollecitazioni americane (sono state decine di migliaia negli ultimi anni le morti per abuso di tale droga negli Usa) rivolte in particolare al Messico e al Canada per un’azione di contrasto ancor più forte ai confini.

L’azione di repressione svolta dalle forze di polizia è, comunque, sempre di buon livello con risultati anche apprezzabili in quella che molti anni fa è stata definita la “guerra alla droga”, in realtà mai fatta con determinazione e convinzione anche perché il narcotraffico è una sorta di “bancomat” privilegiato da dove continuano a prelevare politici, funzionari pubblici corrotti e gruppi terroristici in diversi paesi.

Senza contare che i proventi stimati dal commercio di droghe (oltre a quelli derivati dalla prostituzione dal contrabbando) vengono contabilizzati nel Pil dei paesi membri dell’UE sin dal 2014 con una direttiva comunitaria (che dava questa facoltà, subito sfruttata). Insomma, la “ricchezza” di molti Paesi è alimentata anche dal crimine.

Guerra persa anche se molte “battaglie” vengono vinte grazie all’impegno delle forze di sicurezza che, solo in questi primi mesi del 2025, hanno sequestrato in molteplici operazioni terrestri e marittime decine di tonnellate di cocaina (almeno 6 ton. quelle intercettate dalle forze di polizia italiane di cui 3 ton. in distinte operazioni nel porto di Gioia Tauro, in quelli di Livorno e di Napoli).

Impressionanti i sequestri lungo le coste dei paesi Centro americani e di quelle europee come il carico di circa 9 ton. intercettate nella Repubblica Dominicana nascoste in un carico di banane provenienti dal Guatemala, le 2 ton. sequestrate su una nave a Le Havre (Francia), le 4. ton. intercettate dalla Marina messicana e le 7 ton. bloccate a Siviglia. Un traffico straordinariamente florido che indica come il consumo di cocaina sia aumentato ovunque.

In Europa questa tendenza è stata rilevata di recente dal Sewage Analysis Core group Europe dalle analisi delle acque reflue nei bacini di raccolta dei depuratori alla ricerca di sei sostanze stimolanti come anfetamine, Mdma, cocaina, cannabis. In particolare, i consumi più elevati sono stati rilevati in Germania, Spagna, Croazia e Olanda.

In Italia, secondo indagini analoghe svolte dal Dipartimento di Ambiente e Salute dell’Istituto Mario Negri, si è rilevata una crescita nella assunzione di cocaina a Milano e in altre 38 città delle 72 esaminate.

Il consumo di cocaina, lo ricorda anche un recente studio basco di questi ultimi giorni, quadruplica il rischio di morte improvvisa in quanto tra le varie sostanze è quella che ha l’effetto vasocostrittore più intenso.

Insomma, stiamo andando sempre di più celermente verso un mondo narcotizzato e lo dico con molta tristezza dopo aver trascorso, diversi anni, nel contesto dell’antidroga con funzioni dirigenziali alla DCSA e come esperto in Colombia.