L’articolo di Andrea Scanzi sul Fatto Quotidiano del 16 settembre è divertente quando ironizza sulla pochezza argomentativa di Luca Ciriani, ministro del governo Meloni.
Nel contempo è deprimente, in quanto costringe a prendere atto che esiste un ministro in carica capace di fare – dell’omicidio negli Stati Uniti di Charlie Kirk – un tema di scontro politico nel nostro paese – riuscendo a discettare di “ragionamenti che si sentivano ai tempi delle Brigate rosse (frasi come ‘compagni che sbagliano’)”, che creano un clima di odio contro il governo italiano “solo perché funziona”.
E questo ad opera dei “civili democratici” che “non dicono una parola di umana commiserazione verso un uomo che aveva il torto di non pensarla come loro”. Senonché, anche ammesso che possa esserci qualche “civile democratico” così deficiente, è sicuramente arbitraria, demagogica e pericolosa ogni generalizzazione.
Oltre tutto, sarà paradossale ma non si può fare a meno di notare che i pensieri del Ministro (a sua insaputa) evocano in un certo qual modo il linguaggio delle Br.
Infatti, già una quarantina di anni fa, disponendo il rinvio giudizio dei “capi storici” dell’organizzazione, potevo scrivere che nelle Br “colpisce il ‘nullismo pratico’ mescolato al radicalismo verbale e al massiccio impiego di luoghi comuni”.
In ogni caso, guai a banalizzare (evocandola fuori luogo) la tragedia di anni spietati nei quali – a un certo punto – il Ministero degli Interni arrivò addirittura a calcolare la cadenza oraria degli attentati (omicidi, gambizzazioni e attacchi contro le cose), come si fa per i treni.
Erano cupe, vere tragedie: non spunti per qualche battuta di terz’ordine contro i propri avversari politici…
Fonte: Il Fatto Quotidiano



