Papa Leone XIV è per la prima volta ad Assisi ma non per una visita di devozione quanto per una ragione pastorale.
Detta così sembrerebbe un po’ criptica ma molto più semplicemente significa che è in Assisi perché crede che qui si gioca una svolta importante per la comunità cristiana che vive in Italia.
Riceverà dalle mani dei vescovi italiani il documento che raccoglie tutte le riflessioni e le proposte che sono emerse dalle chiese locali per rinnovare il volto della presenza cristiana nel Paese. Un cammino di quattro anni e che non ha precedenti nella storia del cattolicesimo della penisola.
È una Chiesa che rinnova i linguaggi, promuove le donne, costruisce la pace, ha il coraggio di rivolgersi a chiunque e di accogliere tutti e tutte. È una Chiesa che chiede una nuova corresponsabilità ai propri membri che non è una pura e semplice collaborazione, accetta la sfida di essere sale e si unisce a tutte le persone che sognano e preparano un mondo nuovo.
Concretamente chiede alle chiese locali di sostenere “iniziative per il disinvestimento dagli istituti di credito coinvolti nella produzione, nel commercio di armi e per il bando al possesso e all’utilizzo di arsenali nucleari e per l’obiezione di coscienza professionale di chi rifiuta di mettere le proprie competenze al servizio della produzione e del commercio di armi”; che chiede di avviare una revisione della figura dei cappellani militari e di promuovere percorsi di educazione alla nonviolenza.
Ne siamo certi: Papa Leone chiederà di vigilare sulla fedeltà a questo percorso.
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