Sarà, la nostra, un’impressione sbagliata. Ma da quando si è votato, i talk televisivi ci appaiono più spenti, quasi rallentati, con uso e abuso di giri di parole per non dire quello che tutti hanno visto: la sonora sconfitta di Giorgia Meloni, dei Fratelli d’Italia, di chi credeva nel “salto sul palco” per capovolgere lo stato delle cose.
I commentatori ora appaiono imbambolati. Arrancano, perdono smalto. Ci scappa pure qualche frase fatta. Sorridono poco, sono quasi tirati.
Urge nuova narrazione. Urge nuovo coraggio televisivo. Con i vecchi schemini, non si va più da nessuna parte. Perché?
Perché il risultato elettorale ha sparigliato le buone famiglie della politica italiana, i tavolini già apparecchiati per la nuova sconfitta dell’opposizione, le previsioni dei sondaggi del “carta canta”, con una valanga che nessuno era in grado di prevedere.
Sintetizza Dagospia, che tutti citano sempre, a volte anche a sproposito, e oggi vogliamo invece citarla a piè pari anche noi: “Cumulando i dati, e confrontandoli con le europee, il centro sinistra nel complesso ha ottenuto il 49,5 dei consensi (più 1,9) il centro destra il 46,4 (più 1,2). Bene PD (più 2,4). E raggiunge il 27,3. La Lega, grazie al boom di Zaia in Veneto (più 6,5) Fratelli d’Italia scende al 19,6. In calo dell’8,2. Il declino del Movimento 5 Stelle (scende dal 12 al 7,5)”.
Nel nostro piccolo, questo concetto lo avevamo afferrato appena aperte le urne. Leggere qui per credere. Ma dove sta la benedetta cornucopia neo fascista del 31 per cento? Non vogliamo infierire.
Ma il ritornello: “La Meloni sbaglia e sbaglia e sbaglia ma siccome non esiste opposizione resterà al governo per altri vent’anni…” ormai è narrazione che sa di stoccafisso salato per la lunga conservazione.
Prova ne sia, che avanza la testuggine di Fratelli d’Italia, guidata da Giovanni Donzelli, al grido di battaglia: “Cambiamo la legge elettorale”.
Il pudore, che comporta il rossore, è come il coraggio manzoniano. Chi non ce l’ha non se lo può dare.
L’assalto al Quirinale, nella persona del capo dello Stato, Sergio Mattarella, mentre si stava andando a votare, ha forse fatto capire a buona parte degli italiani che si stava intraprendendo una china pericolosa. Non è che gli italiani, andando a votare come hanno votato, si siano detti: “Questi No pasaran”?
Ecco cosa intendiamo per nuova narrazione.
Forse i commentatori dovranno tenerne conto, e farebbero bene a fare le pulci al centro destra con identico zelo con il quale lo hanno fatto agli esponenti del centro sinistra, in questi oltre tre anni di governo di Giorgia Meloni.
A proposito.
Vuoi vedere che a ordire il prossimo “complotto” contro la compagnia di Fratelli d’Italia sarà la Santa Romana Chiesa? Non ci meravigliamo più di niente. Lo sapremo solo vivendo.
Fonte: Antimafia DUEMILA
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