Folta delegazione dell’Ordine a San Pietro, tutto esaurito presso la sala del Consiglio nazionale nel pomeriggio.
“Comunicare è uscire un po’ da se stessi, parlare all’altro. E la comunicazione non solo è l’uscita, ma anche l’incontro con l’altro. Saper comunicare è una grande saggezza. Io sono contento di questo Giubileo del comunicatore”. Lo ha detto Papa Francesco, parlando ‘a braccio’ durante l’incontro in Sala Nervi con i partecipanti al Giubileo del Mondo della Comunicazione. Francesco non ha letto il suo discorso – “è di nove pagine”, ha spiegato – e lo ha fatto consegnare ai partecipanti.
“Il vostro lavoro è un lavoro che costruisce, costruisce la società, costruisce la Chiesa, fa andare avanti tutti – ha detto ancora il Pontefice – a patto che sia vero. ‘Padre, io sempre dico le cose vere’. Ma tu sei vero? Non solo le cose che tu dici, ma tu nel tuo interiore sei vero? E’ una prova anche grande”. Secondo Francesco, inoltre, “comunicare è una cosa divina”. “Grazie per le cose che voi fate, grazie tante, sono contento”, ha concluso, prima di dare la benedizione e poi scendere nella grande sala Nervi e salutare i presenti, stringendo decine e decine di mani, fra applausi e doni da tutte le parti del mondo.
Questo il momento centrale del Giubileo della Comunicazione di sabato 25 gennaio. La mattina è iniziata presto quando una folta rappresentanza di consiglieri nazionali dell’Ordine dei giornalisti, con il presidente nazionale Carlo Bartoli, da Piazza Pia si è recata, insieme ad altri gruppi di pellegrini, sino alla Porta Santa nella basilica di San Pietro.
Da lì poi nell’aula Paolo Vi per l’udienza col Santo Padre. Prima, però, c’è stato il toccante intervento di Maria Ressa, Premio Nobel per la pace 2021. Ressa ha pronunciato un discorso sul nesso tra comunicazione e democrazia. “Per inseguire il potere e il denaro, la tecnologia ha permesso un’insidiosa manipolazione a livello cellulare di una democrazia: di noi – gli elettori – targettizzando la paura, la rabbia e l’odio; seminando metanarrazioni che hanno distrutto la fiducia”, ha affermato, ricevendo una standing ovation al termine del suo intervento.
Molto applaudito anche lo scrittore irlandese-statunitense Colum McCann che si è soffermato soprattutto sulla necessità di recuperare il racconto di storie di vita e l’ascolto di “storie della vita”, soprattutto di quelle più dimenticate. Al termine dell’udienza, quando il Papa è sceso nella sala per salutare i presenti, la segretaria nazionale dell’Ordine dei giornalisti Paola Spadari gli ha consegnato il Nuovo Codice Deontologico dei giornalisti italiani.
(fonte ANSA)
Nel pomeriggio, fra le numerose iniziative giubilari nella capitale, la sede del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha registrato il tutto esaurito per il convegno “Il giornalismo a servizio della democrazia. Pellegrini di speranza, comunicare il Giubileo 2025 per costruire insieme un mondo migliore”, promosso dalla UCSI con l’Ordine nazionale, l’Ordine del Lazio, FNSI (con una sala collegata da remoto) e con la partecipazione di numerose associazioni di giornalisti.
Il vicepresidente dell’Ordine, Angelo Baiguini, ricordando la straordinaria emozione dell’udienza con Papa Francesco, ha sottolineato come i giornalisti debbano imparare a fermarsi, senza andare troppo avanti. “La nostra funzione principale – ha detto – è offrire ai cittadini gli strumenti adeguati per capire e formarsi un’opinione su ciò che accade e, come ci ha detto il Papa, che il nostro racconto deve sempre essere vero”.
Il presidente dell’Unione Cattolica Stampa Italiana, Vincenzo Varagona, ha introdotto i lavori inquadrandoli nel contesto del Giubileo come momento globale di riflessione e partecipazione attiva di quanti sono impegnati per una buona comunicazione. Jean Marie Montel, della Federazione internazionale Media Cattolici, ha delineato lo scenario internazionale in cui giornalisti e comunicatori, in particolare quelli cattolici, si muovono.
Il presidente dell’Ordine del Lazio Guido D’Ubaldo, ha ricordato come il Papa, nella sua semplicità, abbia stravolto il cerimoniale e preferito incontrare le persone, che è quello che i giornalisti devono fare per svolgere al meglio il proprio lavoro; ricordano poi le numerose iniziative dell’Ordine sul territorio regionale.
Alessandro Gisotti, vicedirettore media Vaticani, ha ricordato come il testo del Santo Padre, non letto nel corso dell’udienza, sia stato comunque distribuito e sia valido a tutti gli effetti. La segretaria della FNSI Alessandra Costante, ha rimarcato come lei, da laica, abbia partecipato volentieri a questa giornata di incontro di giornalisti e comunicatori, “condivido del tutto le parole del Papa su informazione, giornalismo e libertà di stampa. Un mestiere da svolgere in esclusiva e con dignità.” Costante si è poi a lungo soffermato sulle non poche criticità del lavoro giornalistico in Italia, a partire da quello di una giusta retribuzione e del precariato.
L’incontro, moderato da Salvatore di Salvo, segretario nazionale UCSI, è poi proseguito con i contributi di Giulia Pigliucci, vicepresidente UCSI Lazio; Maarten Van Aalderen, presidente dell’Associazione Stampa Estera; Mauro Ungaro della FISC; Stefano Di di Battista di Copercom;, Fabio Bolzetta di WeCa (We cattolic) Italia e Assunta Corbo di Construcitve Network Italia.
Paola Spadari, segretaria nazionale dell’Ordine, ha infine ricordato l’impegno del Consiglio nazionale per la libertà di stampa, come detto con forza alla conferenza stampa del 14 ottobre scorso alla Stampa Estera; per l’equo compenso, con la proposta dell’Ordine ferma da un anno al Ministero della Giustizia e, soprattutto, ha rimarcato lo sforzo di elaborazione e proposta per una riforma organica della legge professionale depositata in Parlamento. Per un giornalismo al passo dei tempi e al servizio dei cittadini.
Link al discorso del Papa non letto ma diffuso al Giubileo della Comunicazione il 25 gennaio 2025
Giubileo della Comunicazione, all’evento 10 mila giornalisti da tutto il mondo
«Comunicare è uscire un po’ da se stessi, parlare all’altro. E la comunicazione non solo è l’uscita, ma anche l’incontro con l’altro. Saper comunicare è una grande saggezza. Io sono contento di questo Giubileo del comunicatore». Lo ha detto Papa Francesco, parlando durante l’incontro in sala Nervi con i partecipanti al Giubileo del mondo della Comunicazione, sabato 25 gennaio 2025.
«Il vostro lavoro – ha aggiunto il Pontefice – è un lavoro che costruisce, costruisce la società, costruisce la Chiesa, fa andare avanti tutti a patto che sia vero. Comunicare è una cosa divina. Grazie per le cose che voi fate, grazie tante, sono contento», ha aggiunto, prima di dare la benedizione e poi scendere nella grande sala Nervi e salutare i presenti, stringendo decine e decine di mani, fra applausi e doni da tutte le parti del mondo.
Alessandra Costante, segretaria generale della Federazione nazionale della stampa italiana, ha consegnato al Papa una copia rilegata del contratto sottoscritto con Anso (Associazione Nazionale Stampa Online) e Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici). Prima dell’udienza in sala Nervi anche i rappresentanti degli organismi della categoria hanno attraversato, assieme a circa 10 mila giornalisti, la Porta Santa nella Basilica di San Pietro.
In mattinata si è anche svolto un incontro di approfondimento con Maria Ressa, Premio Nobel per la pace 2021 e lo scrittore irlandese-statunitense Colum McCann, intitolato ‘Sperare in una comunicazione migliore’. Nel pomeriggio, fra le numerose iniziative giubilari nella Capitale, si è svolto il convegno ‘Il giornalismo a servizio della democrazia. Pellegrini di speranza, comunicare il Giubileo 2025 per costruire insieme un mondo migliore’, promosso dall’Unione cattolica stampa italiana (Ucsi) in collaborazione con il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Ordine dei giornalisti del Lazio, Associazione Stampa Estera in Italia, Fisc, Copercom, WeCa, Federazione internazionale Media Cattolici, Construcitve Network Italia e I – Press e la Fnsi.
Nella sede del sindacato dei giornalisti, collegata con la sede del Cnog, circa 50 cronisti hanno seguito l’evento da remoto. Al corso di formazione sono intervenuti il vicepresidente del Cnog Angelo Baiguini, il presidente dell’Unione Cattolica Stampa Italiana Vincenzo Varagona, Jean Marie Montel (Federazione internazionale Media Cattolici), Guido D’Ubaldo (presidente dell’Odg del Lazio), Alessandro Gisotti (vicedirettore media Vaticani), Giulia Pigliucci (vicepresidente Ucsi Lazio), Maarten van Aalderen (presidente dell’Associazione Stampa Estera), Mauro Ungaro (Fisc), Stefano Di Battista (Copercom), Fabio Bolzetta (WeCa Italia) e Assunta Corbo (Constructive Network Italia).
Al convegno ha partecipato anche la segretaria generale Costante, che ha rimarcato come lei, da laica, abbia partecipato volentieri a questa giornata di incontro di giornalisti e comunicatori. «Condivido del tutto le parole del Papa su informazione, giornalismo e libertà di stampa. Un mestiere da svolgere in esclusiva e con dignità», ha detto Costante, che si è poi a lungo soffermata sulle criticità del lavoro giornalistico in Italia, a partire da quello di una giusta retribuzione e del precariato.
Paola Spadari, segretaria nazionale dell’Ordine, ha infine ricordato l’impegno del Consiglio nazionale per la libertà di stampa, per l’equo compenso, con la proposta dell’Ordine ferma al ministero della Giustizia e, soprattutto, ha ribadito lo sforzo di elaborazione e proposta per una riforma organica della legge professionale depositata in Parlamento.
Le celebrazioni del Giubileo del mondo della Comunicazione sono continuate anche domenica 26 gennaio, con Papa Francesco che ha presieduto Messa nella Basilica di San Pietro. Nel corso dell’Angelus il Pontefice ha voluto salutare in particolare i giornalisti e gli operatori della comunicazione, aggiungendo: «Li esorto ad essere sempre narratori di speranza».



