Il Consiglio d’Europa continua a operare a sostegno della protezione dei giornalisti.
In occasione della Giornata internazionale per porre fine all’impunità per i reati contro i giornalisti, il Consiglio d’Europa ha evidenziato le continue minacce che affrontano i professionisti dei media in tutta Europa e ha sottolineato il costante lavoro dell’Organizzazione per garantire il riconoscimento delle responsabilità dei reati commessi contro i giornalisti.
Ogni anno, i giornalisti di tutta Europa subiscono molestie, intimidazioni, violenze e pressioni giuridiche a causa del lavoro che svolgono. Moltissimi di questi attacchi rimangono impuniti, minando la libertà di stampa e la fiducia pubblica nelle istituzioni. La campagna Journalists matter del Consiglio d’Europa ha l’obiettivo di favorire il dialogo, rafforzare i meccanismi nazionali e promuovere la giustizia e la protezione per i giornalisti.
Attacchi al quarto potere
Secondo gli ultimi dati della Piattaforma del Consiglio d’Europa per la sicurezza dei giornalisti, nei dieci anni successivi alla sua creazione, sono state documentate oltre 2.000 minacce gravi alla libertà dei media. Molte di queste segnalazioni riguardano casi di attacchi fisici, detenzione, molestie online e liti temerarie e centinaia devono ancora ricevere una risposta adeguata da parte dei relativi paesi. Porre fine all’impunità per tali reati rimane una sfida fondamentale nel sostegno della democrazia e dello Stato di diritto.
Quest’anno, il lavoro del Consiglio d’Europa sulla sicurezza dei giornalisti pone un accento particolare sull’azione penale e sulla responsabilità. L’edizione 2025 della Conferenza annuale sul perseguimento dei reati contro i giornalisti della campagna Journalists matter, tenutasi a Lussemburgo, ha esaminato il modo in cui i pubblici ministeri e le forze dell’ordine possono migliorare le indagini e rafforzare i quadri giuridici per prevenire la violenza e proteggere la libertà di espressione.
La campagna Journalists matter, giunta ora alla sua fase intermedia, continua a favorire il cambiamento attraverso la mobilitazione dei governi, la creazione di reti di riferimenti nazionali e meccanismi di cooperazione e la promozione del dialogo tra i giornalisti, la polizia e le autorità giudiziarie. La campagna ha contribuito ad accrescere la fiducia tra questi attori e ha incoraggiato l’adozione di piani d’azione nazionali sulla sicurezza dei giornalisti.
Sebbene questi passi avanti rappresentino importanti progressi, la campagna riconosce altresì un impegno ancora disomogeneo e la necessità di un sostegno continuo per assicurare un impatto a lungo termine. Il coinvolgimento dei giornalisti stessi, una maggiore visibilità e un impegno comune tra tutti gli Stati membri saranno essenziali per garantire che la protezione dei giornalisti diventi una realtà duratura in tutta Europa.
Gli obiettivi della campagna coincidono con l’azione del Consiglio d’Europa verso un Nuovo patto democratico per l’Europa, iniziativa collettiva volta a rafforzare l’architettura della sicurezza europea e a rendere le democrazie in Europa più resilenti, più inclusive e più reattive di fronte alle sfide attuali. Il Patto mira a salvaguardare il dibattito pubblico, garantendo che i cittadini abbiano accesso a informazioni accurate attraverso un panorama mediatico libero e pluralista.
Nell’ambito della Giornata internazionale per porre fine all’impunità, il Consiglio d’Europa riafferma il suo impegno ad assicurare che i reati contro i giornalisti siano sottoposti a indagini, perseguiti e puniti e che ogni giornalista possa svolgere il proprio lavoro in modo libero e sicuro al servizio dell’interesse pubblico
Nuovo Patto Democratico per l’Europa
Il Consiglio d’Europa e la libertà d’espressione
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Fonte: Consiglio d’Europa



