Fondazione Milano-Cortina, gip rinvia decreto governo a Consulta: “Irragionevole zona franca”

Olimpiadi cerchi

Il decreto rinviato alla Consulta. Il vice premier Salvini: ‘Tutti remino insieme’.

Con una norma “ad hoc” il governo Meloni ha creato “una irragionevole zona franca per i dipendenti” della Fondazione Milano Cortina 2026 che, “a dispetto degli interessi pubblici” che gestiscono, “godono di una sostanziale immunità”.

E allo stesso tempo ha “inciso”, bloccandole, sulle indagini in corso della Procura milanese, che erano partite dai servizi digitali per l’evento olimpico, e subito dopo le perquisizioni del maggio 2024.

Sono dure le parole con cui la gip Patrizia Nobile, come richiesto dalla Procura diretta da Marcello Viola, ha deciso di sollevare davanti alla Consulta la questione di “legittimità costituzionale” del decreto del giugno dello scorso anno, convertito in legge, che ha ribadito la qualificazione di ente di diritto privato della Fondazione. Nodo giuridico diventato centrale nell’inchiesta milanese su affidamenti diretti pilotati, tra 2020 e 2021, in cambio di ipotizzate tangenti per i servizi informatici.

Per i pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis, che con l’aggiunta Tiziana Siciliano hanno coordinato l’inchiesta del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, l’ente chiamato a gestire i Giochi olimpici invernali è chiaramente “organismo di diritto pubblico” e quel decreto ha di fatto stoppato le indagini per turbativa d’asta e corruzione, perché alcuni indagati non potevano più essere qualificati come “pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio”.

Tesi, in sostanza, avallata dalla giudice. Il governo, intanto, come spiegano fonti di Palazzo Chigi, “accoglie con serenità e piena fiducia il percorso avviato e attende l’esito della pronuncia della Corte costituzionale, organo di garanzia preposto alla tutela della Costituzione e delle leggi”. E ha posto “in essere le basi giuridiche e organizzative necessarie affinché l’evento si svolga al meglio, nel pieno e trasparente rispetto delle regole e della normativa nazionale ed europea”.

“Le Olimpiadi sono l’immagine di tutta Italia, tutto il sistema Paese remi nella stessa direzione. Fino alla chiusura, nessuno ne metta a rischio la buona riuscita”, sottolinea il vicepremier Matteo Salvini, a Treviso per un incontro con i cittadini. Per la gip, però, serve il vaglio della Consulta perché quell’atto normativo è in contrasto con la direttiva Ue del 2024 sugli appalti pubblici e di riflesso con norme costituzionali, oltre che con la Convenzione delle Nazioni Unite “contro la corruzione”. La Fondazione, infatti, “ha natura di organismo di diritto pubblico”, ma è stata depotenziata la “tutela penale” di chi stava indagando. E “il legislatore” è intervenuto “sottraendo questo ente all’operatività delle norme” che “regolano la contrattazione delle amministrazioni pubbliche”. La gip fa presente pure, come già i pm, che quell’ente classificato dall’esecutivo come un’impresa privata non è esposto “alle conseguenze delle scelte aziendali” e ripiana le proprie “perdite” con finanze pubbliche, che sono il suo “paracadute”.

Nell’ordinanza vengono riportati gli atti emersi, dal capitolo in cui sono indagati Luca Tomassini, imprenditore di Vetrya-Quibyt che vinse l’appalto, l’ex ad della Fondazione Vincenzo Novari, e Massimiliano Zuco, ex dirigente, al secondo fronte in cui sono iscritti Marco Moretti e Daniele Corvasce, due dirigenti della Fondazione, e Claudio Colmegna e Luigi Onorato, due manager di Deloitte, per il presunto affidamento truccato per l’assegnazione, nel 2023 dopo la fine del contratto con Vetrya, sempre dei servizi digitali ad una delle società del colosso delle consulenze. Anche se i pm hanno fatto notare, poi, che sulla presunta corruzione non hanno trovato prove nelle indagini che hanno potuto fare, per la gip la questione costituzionale è “rilevante” anche per quell’ipotesi, oltre che per la turbativa, per poi decidere se archiviare o meno.

Fonte: Ansa


Milano-Cortina, gip invia decreto del governo alla Consulta per valutazione di incostituzionalità

La decisione del gip giunge in seguito a una richiesta avanzata dalla Procura di Milano, che ha contestato la qualificazione privata della Fondazione, sostenendo che in realtà essa possiede natura pubblicistica.

Una nuova svolta giudiziaria scuote la preparazione delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. La giudice delle indagini preliminari (gip) di Milano, Patrizia Nobile, ha deciso di trasmettere alla Corte Costituzionale il decreto legge del governo Meloni dell’estate 2024, definito come il cosiddetto decreto “salva Olimpiadi”. Questo decreto aveva qualificato la Fondazione Milano-Cortina 2026 come un “ente di diritto privato”, con l’effetto pratico di metterla al riparo dalle indagini in corso per ipotesi di turbativa d’asta.

La decisione del gip giunge in seguito a una richiesta avanzata dalla Procura di Milano, che ha contestato tale qualificazione privata della Fondazione, sostenendo che in realtà essa possiede natura pubblicistica, perseguendo fini di interesse generale con risorse e garanzie dello Stato e degli enti locali. In particolare, il decreto avrebbe bloccato le indagini relative a presunti appalti truccati per servizi digitali legati all’organizzazione dei Giochi, congelando intercettazioni e sequestri preventivi che la Procura stava portando avanti.

La gip ha ravvisato elementi tali da sollevare un serio dubbio di legittimità costituzionale sulla norma che definisce la Fondazione come ente di diritto privato. Per questo motivo ha sospeso il giudizio nei confronti degli indagati e ha inviato gli atti alla Consulta affinché si pronunci sulla possibile incostituzionalità del decreto.

La Corte Costituzionale dovrà decidere se la qualificazione giuridica data dal governo è compatibile con la Costituzione. Se dovesse dichiarare il decreto incostituzionale, le indagini sulla Fondazione potranno riprendere regolarmente. In caso contrario, le indagini per turbativa d’asta rischiano di essere archiviate. La decisione della Consulta, comunque, non è attesa prima dello svolgimento delle Olimpiadi, previste per febbraio 2026.

Questa sentenza potrebbe avere importanti ripercussioni sull’organizzazione e sulla trasparenza di uno degli eventi sportivi più attesi a livello internazionale, mentre resta alta l’attenzione sull’integrità degli appalti e sulla regolarità delle procedure legate ai Giochi.

La posizione del governo sul decreto legge contestato 

Per l’esecutivo, la Fondazione Milano-Cortina 2026 non è un organismo di diritto pubblico, ma un ente di diritto privato che opera secondo criteri imprenditoriali e in condizioni di concorrenza sul mercato.

Il governo, con il decreto legge n. 76 del 2024, ha voluto chiarire in via di interpretazione autentica che le attività della Fondazione non sono disciplinate da norme di diritto pubblico, ribadendo quanto già stabilito dalla giurisprudenza più recente.

L’esecutivo ha operato e continua ad operare per assicurare la migliore riuscita dei prossimi Giochi olimpici e paralimpici invernali. A tal fine, il governo ha posto in essere le basi giuridiche e organizzative necessarie affinché l’evento si svolga al meglio, nel pieno e trasparente rispetto delle regole e della normativa nazionale ed europea”.

Lo affermano fonti di Palazzo Chigi, commentando la decisione del gip di Milano di sollevare davanti alla Consulta la questione di “legittimità costituzionale” del decreto del Governo Meloni del 2024 che ha ribadito la qualificazione di ente di diritto privato della Fondazione Milano-Cortina.   “

L’obiettivo primario – spiegano le stesse fonti – resta quello di garantire la massima trasparenza e l’efficace realizzazione dell’appuntamento sportivo, un’occasione di importanza strategica che conferirà ulteriore lustro e prestigio alla nazione intera”.

In sintesi, il governo difende il decreto come un atto di chiarezza giuridica e necessità organizzativa, mentre la Procura lo contesta come strumento ostativo alle indagini giudiziarie.​

Fonte: Rainews


Milano-Cortina, il gip: “Incostituzionale decreto governo su Fondazione”

La giudice per l’udienza preliminare Patrizia Nobile ritiene il cosiddetto decreto ‘salva Olimpiadi’ del governo incostituzionale e manda gli atti alla Consulta. Fonti Chigi: “Sereni e fiduciosi”

La giudice per l’udienza preliminare di Milano Patrizia Nobile ritiene il cosiddetto decreto ‘salva Olimpiadi’ del governo incostituzionale e manda gli atti alla Consulta. La gip ritiene la questione sollevata dalla Procura di Milano “legittima” e dunque “sospende il giudizio in corso nei confronti degli indagati e i relativi termini di prescrizione fino alla data di definizione del giudizio incidentale di legittimità costituzionale con restituzione degli atti al giudice procedente. Dispone l’immediata trasmissione degli atti del procedimento alla Corte Costituzionale”.

Lo scorso aprile la Procura di Milano aveva chiesto l’archiviazione dell’inchiesta sulla Fondazione Milano-Cortina, sollevando davanti alla gip Nobile la questione di incostituzionalità della norma del governo relativamente alla natura (c’era il dilemma tra natura pubblica o privata) della fondazione stessa che impedirebbe ai magistrati di procedere nell’inchiesta su corruzione e turbativa d’asta su presunte irregolarità negli appalti dei servizi digitali. Due le opzioni sul tavolo: considerare privata la Fondazione e quindi archiviare gli indagati, oppure dubitare della costituzionalità della legge e sottoporre la norma al vaglio della Consulta come passaggio necessario per poter assumere la decisione sull’archiviazione o meno.

E’ la seconda alternativa che oggi viene accolta dalla gip Nobile che ‘sospende’ il giudizio nei confronti dell’ex ad di Milano Cortina, Vincenzo Novari, sull’ex dirigente Massimiliano Zuco e sull’imprenditore Luca Tomassini indagati per presunte irregolarità sugli appalti dei servizi digitali dei Giochi olimpici e paralimpici del 2026.

Un decreto ‘ad hoc’ irragionevole che crea una “zona franca”, Nobile bolla così il decreto del governo sulla fondazione Milano-Cortina. Nel suo provvedimento ritiene non infondato il tema sollevato dalla Procura di Milano sulla questione di incostituzionalità in merito alla natura della Fondazione che impedirebbe ai magistrati, nel caso fosse privata come sostenuto dall’intervento del governo, di procedere nell’inchiesta su corruzione e turbativa d’asta su presunte irregolarità negli appalti dei servizi digitali.

Attraverso una norma “dettata ad hoc” per Fondazione Milano Cortina 2026, il legislatore “interviene sottraendo detto ente all’operatività delle norme imperative pubblicistiche che regolano la contrattazione delle amministrazioni pubbliche, nel mentre è in corso un procedimento penale e segnatamente subito dopo la discovery operata dal pubblico ministero con l’esecuzione di un decreto di perquisizione ed il deposito degli atti nell’ambito della procedura di Riesame” ricorda la giudice nel suo provvedimento. Una “sottrazione” alle norme di diritto pubblico che non trova d’accordo la magistrata che interviene sull'”irragionevolezza dell’intervento normativo” che “è tanto più palese se si considerano gli interessi giuridici protetti dalla normativa che si è resa inoperativa”.

In particolare, la norma in questione “crea una irragionevole zona franca per i dipendenti di quell’ente i quali – a dispetto degli interessi pubblici che sono deputati a gestire e del paracadute economico creato dalle garanzie pubbliche di cui l’ente si avvale – godono di una sostanziale ‘immunità, con evidente disparità di trattamento” per i dipendenti. Per la giudice, secondo la quale il decreto viola la direttiva unionale 2014/24 sugli appalti pubblici, neppure il riferimento alla “complessità” dell’attività di organizzazione dei Giochi Olimpici e Paralimpici “appare idoneo ad integrare il presupposto della ‘straordinaria necessità ed urgenza’, che pure si assume nel preambolo del decreto” del giugno 2024.

Fonti Palazzo Chigi: “Sereni e fiduciosi”

“In riferimento alla decisione del Giudice per le Indagini Preliminari di Milano di rimettere alla Corte Costituzionale la questione di legittimità costituzionale del decreto legge relativo alla Fondazione Milano-Cortina 2026, il Governo “accoglie con serenità e piena fiducia il percorso avviato e attende l’esito della pronuncia della Corte Costituzionale, organo di garanzia preposto alla tutela della Costituzione e delle leggi”, sottolineano fonti di Palazzo Chigi.

L’Esecutivo “ha operato e continua a operare per assicurare la migliore riuscita dei prossimi Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali”, spiegano ancora le fonti. “A tal fine, il Governo ha posto in essere le basi giuridiche e organizzative necessarie affinché l’evento si svolga al meglio, nel pieno e trasparente rispetto delle regole e della normativa nazionale ed europea”, rimarcano le stesse fonti.

“L’obiettivo primario”, concludono, “resta quello di garantire la massima trasparenza e l’efficace realizzazione dell’appuntamento sportivo, un’occasione di importanza strategica che conferirà ulteriore lustro e prestigio alla Nazione intera”.

Fonte: Adnkronos


Olimpiadi Milano-Cortina, gip invia decreto governo a Consulta: “Si valuti legittimità”

La giudice per le indagini preliminari Patrizia Nobile ha rinviato alla Corte costituzionale il giudizio sul decreto del governo Meloni del 2024 che ha ribadito la natura di ente di diritto privato della Fondazione Milano-Cortina, al centro di un’inchiesta della Procura di Milano. Secondo i pm, infatti, questo decreto avrebbe bloccato le indagini. Palazzo Chigi: “Pieno rispetto delle regole sul decreto Milano-Cortina”

La gip di Milano Patrizia Nobile, come richiesto dalla Procura nei mesi scorsi, ha sollevato davanti alla Consulta la questione di “legittimità costituzionale” del decreto del governo Meloni del 2024, convertito in legge, che ha ribadito la qualificazione di ente di diritto privato della Fondazione Milano-Cortina, tema centrale in un’inchiesta milanese con al centro affidamenti diretti pilotati, tra 2020 e 2021, in cambio di ipotizzate tangenti per i servizi digitali. Pronta la replica di Palazzo Chigi: “In riferimento alla decisione del Giudice per le indagini preliminari di Milano di rimettere alla Corte costituzionale la questione di legittimità costituzionale del decreto legge relativo alla Fondazione Milano-Cortina 2026, il governo accoglie con serenità e piena fiducia il percorso avviato e attende l’esito della pronuncia della Corte costituzionale”.

La valutazione dei pm e della giudice

Per i pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis, coordinati dall’aggiunta Tiziana Siciliano, la Fondazione è organismo di diritto pubblico, non privato, e quel decreto ha di fatto bloccato le indagini della Procura. La giudice ha sospeso, al momento, il giudizio sui sette indagati del procedimento, perché prima la Corte Costituzionale dovrà esprimersi sul decreto del governo e valutare la legittimità costituzionale. Secondo la giudice, in particolare, una norma del decreto viola ed è contraria a una direttiva dell’Ue del 2024. Nelle 53 pagine dell’atto la gip evidenzia come  l’intervento “normativo della cui legittimità si discute”, ossia il decreto del governo Meloni del 2024 che ha ribadito che la Fondazione Milano Cortina 2026 è ente di diritto privato, abbia escluso “l’attribuzione della qualifica di organismo di diritto pubblico”, nonostante “la sussistenza dei requisiti previsti dalla direttiva” dell’Ue 2014 del 2024 e, dunque, “in violazione della stessa”. E ciò “con incidenza in un procedimento che ha ad oggetto fattispecie penali”, come la corruzione, che sono “anche oggetto di uno specifico obbligo sovranazionale di penalizzazione”, come la Convenzione delle Nazioni Unite “contro la corruzione”.

Palazzo Chigi: “Su Milano-Cortina pieno rispetto delle regole”

In seguito alla decisione del gip di Milano, è arrivata la risposta di Palazzo Chigi: “L’esecutivo ha operato e continua a operare per assicurare la migliore riuscita dei prossimi Giochi olimpici e paralimpici invernali. A tal fine, il governo ha posto in essere le basi giuridiche e organizzative necessarie affinché l’evento si svolga al meglio, nel pieno e trasparente rispetto delle regole e della normativa nazionale ed europea”, hanno dichiarato alcune fonti. L’obiettivo primario resta quello di garantire la massima trasparenza e l’efficace realizzazione dell’appuntamento sportivo, un’occasione di importanza strategica che conferirà ulteriore lustro e prestigio alla nazione intera”, si conclude.

Attilio Fontana: “Gip mette zeppe in organismo che funziona”

“Quando partirono le Olimpiadi, il governo stabilì che la Fondazione che avrebbe avuto in gestione l’organizzazione dei Giochi dovesse essere di diritto privato. Improvvisamente salta fuori che è di diritto pubblico e cambia tutto. Per organizzare un evento importante come le Olimpiadi ci vuole elasticità che il pubblico non ci consente di avere”, ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana a 7 Gold commentando la decisione del gip di Milano. Secondo Fontana, i magistrati “stanno cercando di mettere delle zeppe in un’organizzazione che sta funzionando e sta dando risposte eccellenti. Aspettiamo l’esito della decisione della Suprema Corte, ma tutti i comportamenti commessi in vigenza della legge in questione credo escludano la sussistenza di qualunque reato: è anche abbastanza anomalo il comportamento della Procura”, ha poi concluso.

Fonte: Sky Tg24