Fatti tragici come gli omicidi di mafia – che hanno insanguinato il territorio trapanese – possono essere ricordati, perchè “fare memoria” è importante, non solo con le commemorazioni ufficiali ma anche attraverso lo sport. E’ accaduto domenica scorsa, 19 gennaio, a Valderice, con la prima prova della manifestazione “Insieme si può. Di corsa per la legalità” organizzata dall’associazione Libera e dal Comitato territoriale Uisp di Trapani. Sei gare, allestite con il preciso intento, oltre che di ricordare le vittime, di tornare a fare trionfare la vita – e la legalità – nei luoghi dove la morte ha rapito vite innocenti per mano mafiosa. L’ambiente podistico amatoriale del Trapanese ha risposto – e possiamo dire che non avevamo dubbi in merito – in maniera entusiastica e sono stati quasi 150 gli atleti che hanno partecipato alla competizione, in barba alle condizioni meteo non proprio allettanti. Forte vento di scirocco e pioggia, infatti, l’avevano fatta da padroni già dalle prime ore del mattino e fino ad un’ora prima dello start.
Al nastro di partenza anche i rappresentanti delle forze dell’ordine che hanno dato supporto all’iniziativa, a cominciare dai Carabinieri che hanno schierato i massimi responsabili sul territorio, Comandante provinciale in testa: il colonnello Fernando Nazzaro era accompagnato dal tenente colonnello Alessandro Carboni, capo del Reparto operativo, dal maggiore Antonio Merola, responsabile del Nucleo investigativo, e dal tenente Giovanni Rubino, comandante del Norm della Compagnia CC di Trapani. Presente anche una rappresentativa della Polizia penitenziaria capitanata dal commissario Giuseppe Romano, e poi, ancora, il dirigente della Polstrada di Trapani Nicola D’Angelo e alcuni militari del 6° Reggimento Bersaglieri. Per l’associazione Libera hanno indossato le scarpette da corsa il referente provinciale Salvatore Inguì e la responsabile del presidio di Trapani Gisella Mammo Zagarella. Attorno e insieme a loro tante donne e uomini, di tutte le età, sulle cui gambe – come sottolineato da Gabriella Stramaccioni, della Direzione nazionale di Libera – ha corso per le vie del paese il “no” convinto e forte a tutte le mafie e le forme di illegalità che soffocano la vita sociale ed economica di Trapani e del suo territorio.
A dominare la gara, svoltasi – sulla distanza di 3,1 km per gli atleti over 60 e per le donne e di 6,2 km per le restanti categorie maschili – su un percorso particolarmente impegnativo per strappi e pendenze, è stato Paolo Cicala (22’43″) davanti a Salvatore Puccio (23’28″) e Davide Abruzzo (23’59″). Prima delle donne Giovanna Ferrante (14’34″) davanti a Adina Lungu (14’56″) e Dorotea Lo Cascio (15’31″). In premiazione sono andati i primi tre classificati di ciascuna categoria maschile e femminile. Nell’occasione, il sindaco di Valderice ha sottolineato che il prossimo 25 gennaio – 31° anniversario della sua uccisione – Giangiacomo Ciaccio Montalto sarà ricordato dall’amministrazione comunale con una cerimonia in via Carollo, luogo dell’agguato, e una manifestazione al Molino Excelsior. Il prossimo appuntamento del circuito di gare “Insieme si può. Di corsa per la legalità” è fissato per il 30 marzo in occasione del memorial intitolato alle vittime della strage di Pizzolungo, Barbara, Giuseppe e Salvatore Asta. I partecipanti partiranno dal Tribunale di Trapani per giungere, dopo 8,2 km, sul luogo dell’attentato.
Di corsa per dire “No” a tutte le mafie. Una gara dedicata alla memoria del magistrato Giangiacomo Ciaccio Montalto
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