Non siamo a Gaza, siamo a Stromboli. Qui è Sicilia, e qui si farà il Ponte sullo Stretto.
E per sua, e nostra fortuna, il caro collega Franco Viviano, firma storica della “Repubblica” che fu, è vivo e vegeto e si è “solo” rotto il femore. Altro che Gaza.
Questa piccolissima premessa è d’obbligo, in tempi in cui notizia scaccia notizia, e basta mettere un “mi piace” per tacitarsi la coscienza. Ora, però, veniamo al fatto. Scandaloso, a dir poco sconcertante.
Questa mattina, tornato dall’estero, sono andato a spulciare nelle cronache locali del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari (inesorabilmente gli anni passano, anche per le testate più gloriose) e mi sono imbattuto in un video che ritrae Franco, giornalista palermitano che conosco da quarant’anni, con il quale ho diviso spesso cronache di mafia e di processi, di condanne e assoluzioni, di delitti e di stragi, di speranze e cocenti delusioni, un video che ritrae Franco, dicevo, sdraiato su una Moto Ape, immobilizzato e dolorante. Non credevo ai miei occhi.
Cos’era mai successo?
Ho così scoperto, con notevole ritardo, che il mio collega, in vacanza a Stromboli, era scivolato rompendosi il femore. Sin qui, nulla di straordinario. Può capitare a tutti.
Ma per ore e ore, Viviano, è stato intrasportabile sulla piazzuola da cui partono gli elicotteri perché a Stromboli, isola fra le più suggestive delle Eolie, e in queste ore invasa da migliaia di turisti, non esiste un’ambulanza. Diciamo meglio.
Perché l’ambulanza c’era, sino all’aprile scorso, solo che poi si guastò e nessuno la riparò mai. Si direbbe così da queste parti.
Ascoltate il video che qui alleghiamo.
Scoprirete, dalla sua stessa voce, che Viviano fu caricato su una Moto Ape di proprietà di un muratore, dal cuore buono, che ha messo volontariamente il suo mezzo a disposizione. A rintracciarlo, una dottoressa, anche lei dal cuore buono, che si fa in quattro per risolvere il problema e, quantomeno momentaneamente, ci è riuscita. A far da infermieri, è sempre Viviano a raccontarlo, due muratori marocchini, anche loro dal cuore buono, che lo issano delicatamente a bordo. Poi, raggiunta la piazzola dell’eliporto di Stromboli, il paziente viene trasportato in elicottero all’ospedale “Papardo” di Messina.
Ma i guai, per il povero Franco, non erano ancora finiti.
Scoprirà infatti che giunto finalmente in ospedale, dopo quattro ore di attesa “senza neanche un bicchier d’acqua”, gli sarà bruscamente comunicato da un medico di passaggio che il reparto di ortopedia del “Papardo” l’indomani chiude per ferie.
Franco, e giustamente, un po’ s’incazza. Ma gli rispondono: “E’ una disposizione che viene data a voce e quindi non viene comunicata a nessuno né alle guardie mediche del circondario messinese né all’elisoccorso” (la nostra fonte della frase virgolettata è il quotidiano online di Palermo “Today” del 3 agosto).
Finalmente Viviano “approda” al Policlinico di Messina dove lo operano prontamente e la musica cambia.
Poi, inevitabile sequela di scuse del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che si rivolge all’assessore alla salute Daniela Faraoni per avviare un’ispezione, la quale a sua volta si rivolge al dirigente generale del Dipartimento per le attività sanitarie della regione, Giacomo Scalzo per gli “accertamenti del caso”.
E alla fine, ecco nascere, in quattro e quattr’otto, una “commissione ispettiva”.
Hanno tutti manifestato le loro “scuse” a Viviano, primo fra tutti proprio Schifani, che, come apprendiamo sempre dalla sottolineatura nelle pagine locali di Repubblica, ha voluto chiamare il collega “personalmente”.
Insomma, la storia finisce qui. Adesso Viviano è ricoverato in ospedale a Palermo e dovrà dedicarsi alla riabilitazione.
A lui, gli auguri di tutta la redazione di ANTIMAFIADuemila.
Dimenticavamo: Schifani ha assicurato che a settembre, a Stromboli, arriverà una ambulanza nuova di zecca. Meglio tardi che mai. Avvertimento ai turisti prima di quella data: occhio a dove mettete i piedi…
Insomma, la storia finisce qui.
Ci siano consentite un paio di considerazioni finali.
Questo articolo è dedicato ai mascalzoncelli che vorrebbero costruire il Ponte di Messina.
Non avrebbero altre priorità cui dedicarsi per migliorare le condizioni di vita dei siciliani e dei turisti che la visitano?
Seconda considerazione.
L’opposizione di sinistra, quella che abita in Sicilia, soprattutto: nulla da dire? Sin qui non pervenuta.
Tranne che non si sia levata forte e chiara la sua voce mentre eravamo all’estero e non ce ne siamo accorti.
P.S. Alessandra Ziniti, anche lei collega di “Repubblica”, mostra su Facebook la foto dell’ambulanza e scrive: “Eccola qua, Stromboli ha di nuovo la sua ambulanza. Volere è potere allora. Speriamo che nessuno ne abbia bisogno, ma almeno turisti e abitanti della mia amata isola possono stare un po’ più tranquilli”. Verrebbe da dire: tutto bene quel che finisce bene, ma si potrebbe anche aggiungere che a volte la toppa è peggiore del buco. E il riferimento, ovviamente, è ai governanti della regione siciliana.
Fonte: ANTIMAFIADuemila



