Controcorrente Lazio: la lezione di Santo Della Volpe più viva che mai

Santo vittorio

Da 10 anni Santo Della Volpe non è più con noi ma il suo esempio di professionalità, passione, impegno civile e rigore continua a essere per noi di ispirazione, e la sua visione sindacale è più viva e necessaria che mai.

Nel decennale della morte, Controcorrente Lazio ricorda non solo il collega del Tg3 e l’amico, ma uno dei suoi ispiratori e fondatori, convinto com’era che solo un nuovo soggetto sindacale unitario riformatore potesse portare al superamento di quelle logiche di componente non all’altezza con le sfide drammatiche che già 10 anni fa la professione affrontava. Una visione ancora oggi attuale e da rilanciare.

Per Santo, la presidenza della Fnsi é stato solo l’ultimo atto di un percorso sempre dalla parte dei più fragili e dalla parte dei diritti, della legalità e della pace. Dalla parte del servizio pubblico.

Protagonista delle battaglie Usigrai e fondatore, nel 2007, di Schiene Dritte contro il bavaglio berlusconiano alla Rai e per la sua riforma. E prima ancora, l’impegno nel Gruppo Abele, Articolo 21, Libera. Volto familiare delle dirette della Marcia Perugia Assisi della Tavola della Pace, fino all’impegno per la cultura con il movimento dei 100Autori. E la tenacia professionale per illuminare le morti sul lavoro e dell’amianto, le storie della gente comune.

Con discrezione, gentilezza e coraggio, determinazione e grinta, Santo della Volpe è stato un combattente della libertà, e ha insegnato a intere generazioni a guardare avanti e a contrastare conformismo e autocensure. Il futuro e i giovani, i precari e i non garantiti, sono sempre stati al centro dei suoi pensieri. Una eredità che non deve essere dispersa.

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