Bari non si scioglie. Ma si scioglie tutto il resto

Bari lungomare Nazario Sauro1

“Bari non si scioglie”, ma si commissariano per mafia le società partecipate, ovvero i luoghi grigi dove avviene lo scambio politico-mafioso, i luoghi dove la mafia si fa sistema di governo, dove la mafia si sostituisce allo Stato, anzi, i luoghi dove lo Stato e la mafia diventano la stessa cosa.

Bari non si scioglie, e meno male, e giustamente, perché non c’è più alcuna emergenza, all’interno dell’amministrazione comunale. Le leggi per lo scioglimento dei Comuni e per il commissariamento delle imprese, infatti, intervengono per scongiurare il pericolo, non per punire.

Quindi bene, ma male. Perché le principali municipalizzate, dove il banchetto è stato pantagruelico, vanno al Commissariamento. Dunque, prevenzione. Ovvero, pericolo reale di presenza mafiosa.

Per questo non mi è piaciuto il post e la postura dell’ex sindaco De Caro: il mento alto, lo sguardo che sfida l’orizzonte. Ha usato parole duellanti, una postura molto maschia, perché “io non ho mai avuto paura di sfidarla, la mafia, a viso aperto e a testa alta”, così ha detto.

Che brutta frase.

È una frase che esprime una cultura che va demolita: la mafia non si sfida mai, perché la sfida richiede la co-presenza dei duellanti, su uno stesso piano, in questo caso simbolico.

La mafia va combattuta con le leggi, con le azioni personali e soprattutto collettive. La mafia si combatte col “noi”, e nel post dell’ex sindaco De Caro c’era troppo IO.

E poi ancora quell’operazione strumentale alla polarizzazione e alla propaganda: “Bari e i baresi non meritavano di essere accostati alla mafia”. Ma perché questo malcelato senso di lesa maestà e di onore da tutelare?

Il “buon nome” della città lo fanno i baresi che ci vivono e se a Bari c’è la mafia (e vivaddio almeno questo l’ha ammesso), non è stata certo impiantata da Paragon nei cervelli dei cittadini.

La mafia è forse un alieno calato da Marte? È un mostro con ventose e otto braccia?

La mafia è un sistema di potere basato sulla violenza e sulla forza, che usa ogni mezzo per affermare se stessa. Il “sistema di potere” mafioso non è mica una roba da Spectra: sono persone normali, con facce normali e magari anche con vite normali, che danno il bacio della buona notte ai propri pargoli.

La mafia a Bari è umana, come tutte le altre mafie, fatta di cittadini che vivono e agiscono nella città. Come il tumore è prodotto dal nostro stesso corpo, così la mafia siamo noi. E noi ne siamo gli anticorpi.

Continuare a non riconoscere questo e agire, sul piano simbolico e della narrazione anche pubblica e politica, per separare la mafia da noi, è strumentale solo sul piano politico (è propaganda) e non fa bene a nessuno.

* Direttora Il Tacco d’Italia