Una sentenza che va rispettata ma che ci lasci perplessi, attendiamo di leggere le motivazioni.
Abbiamo sempre detto durante il processo che eravamo davanti a presenze corruttive rafforzate da condotte mafiose e il non riconoscere il reato associativo ci lascia perplessi, siamo davanti una lettura diversa del contesto e del compendio probatorio. Le carte processuali e le intercettazioni trascritte, al di là della sentenza, raccontano di una Capitale con ferite profonde, dove la corruzione, il mercimonio della cosa pubblica, una criminalità violenta e predatoria, ha inquinato e condizionato il tessuto sociale, politico ed economico.
Noi continueremo a mantenere alta la guardia sul tema delle mafie e della corruzione e tenere accesi i riflettori sul proseguo del processo consapevoli che le presenze mafiose e i fenomeni di corruzione , che interessano questo territorio come ormai la maggior parte delle zone del Paese, si contrastano con la repressione e gli strumenti giudiziari, ma il primo e imprescindibile strumento rimane il risveglio delle coscienze, l’orgoglio di una comunità che antepone il bene comune alle speculazioni e ai privilegi, contrastando in tutte le sedi la criminalità organizzata e i suoi complici.
Sentenza processo “Mondo di Mezzo”: il comunicato di Avviso Pubblico
Mafia Capitale: la zona grigia c’è e i boss non sono solo quelli del Sud



